Dedicato a chi ritorna
LIMITE
Limite non come parola-segno dell'impossibile, ma pausa, spazio-soglia tra il prima e il dopo.
Quindi spazio sospeso in attesa di EVENTO.
A noi la condizione-convinzione per agire il cambiamento.
Le immagini di noi, di loro, come siamo stati, come eravamo, ci seguiranno.
A noi decidere quale spazio dargli, libere ancora di parlare al nostro presente.
La chiamano MEMORIA.
Isanna Generali
Il genere umano si sta ammassando
in immense megalopoli, contenitori post-umani,
senza storia e senza volto.
La natura è stata messa ai margini,
inghiottita o addomesticata.
Non sappiamo più accendere un fuoco,
zappare l'orto, mungere una mucca.
I cibi sono in scatola, il latte in polvere,
i contatti virtuali.
Gli oggetti ci avvolgono
come una camicia di forza.
L'invasione degli oggetti ha generato
dei mutamenti antropologici di portata epocale.
La "similitudine rovesciata"
è l'utensile per eccellenza
del "realismo terminale";
il registro, la chiave di volta, è l'ironia.
Ridiamo sull'orlo dell'abisso,
non senza una residua speranza:
che l'uomo, deriso, si ravveda.
Vogliamo che, a forza di essere messo
e tenuto a testa in giù,
un po' di sangue gli torni a irrorare il cervello.
Perché la mente non sia solo una playstation.
Guido Oldani